giovedì 4 novembre 2010

Sembra sia passata una vita da quando ho scritto l'ultimo post, e quanto in me è cambiato, nella sostanza, nella presa di coscienza, nella tanto voluta cercata libertà da quello che era diventato il mio unico argomento imprtante di discussione. Ora che ne sono lontana e riesco a entrare dentro una prospettiva nuova, mi accorgo della mia insulsaggine e morbosità, davvero ho amato tanto? e soprattutto una persona a cui ben altro era dovuto? Ah la stoltezza umana che si ciba di abitudini e certezze assurde.
Mi scuso per l'irruenza di ogni mia reazione, convinta, al tempo stesso, che qualcosa nell'altrui dialogare, nella pioggia battente delle citazioni amorose, l'ora tarda e la mia stanchezza, abbiano in qualche modo contribuito all'esplosione del mio conflitto interiore.

martedì 4 maggio 2010

Non passa giorno, non uno senza che io mi senta una donna senza volto.
e ancora si ripete, e ancora si ripete, non cambia mai nulla. e perchè dovrebbe cambiare?

ancora una volta ho ricevuto da te un simulacro di porta sbattuta in faccia
con educazione certo, non ho nemmeno messo il piede tra lo stipite e la porta per tentare di mettere un fermo, un finto peso, altrimenti saresti stato capace di sbuffare e chiuderlo, costretto, ovvio.

Come va, come va?

male male. certo certo.


Ho tanta paura, ho avuto paura dal quel 21 marzo e non ho più smesso.

Vita mia mors tua, a volte i proverbi sono veri, ubi maior minor cessat. In fondo in uno scambio di regali io anticipai la mia clausura prossima a venire, tu mi fiutasti con l'aceto. Segni premonitori?
La mia vita non poteva andare peggio. Potevi almeno regalarmi delle marshmallow

Beato te, hai permesso che un uragano travolgesse un paese dopo averlo lasciato. sei salvo. ed io

sono così lontana "esondata" ( termine giornalistico da te amato ) da ogni nuova cosa da apparirti un riferimento qusi assurdo.

Qui sanno tutti che tu mi hai fanculizzato la vita, vinta prima vacillare, poi cedere

visibilmente allo scoraggiamento più nero e infine , si sono goduti lo spettacolo di una tristezza senza confini, l'atto finale è chiudere il sipario e sopravviversi.
definitivamente.Forse forse sarebbe bastato davvero che mantenessi anche mezza di mezza promessa, forse sarebbe bastato che non mi escludessi dalla tua vita, forse sarebbe bastato davvero, ma cosa potevo fare io di fronte a mille rifiuti e di qualsiasi natura? . Dal 21 marzo è entrata una farfalla nera nel mio cuore e nel mio cervello. E diciamola tutta, via quel forse.


Non è presunzione ma la mia vita sarebbe stata un'altra e certamente io ho mantenuto le mie promesse.

sempre-. Insomma io ci ho provato veramente con tutte le mie contraddizioni, ma soprattuto con il cuore.

Scusami se ho invaso il tuo territorio, ma sai, è stato così improvvisa la voglia di risentirti che

non ho potuto che cedere, un buon pretesto e ci siamo detti tutto senza dirci nulla.

Eppure sei un uomo, ma nessuno è un vero uomo. nessuno è l'uomo che vorrebbe essere, e hai pensato che io così lontana fossi facile da dimenticare. Minchia facilissimo.

Un giorno mi dicesti, non prendermi in giro.
e io ti dissi, ogni nostro gesto importante ha delle conseguenze. tu non farmi male.
La nostra era destinata ad essere una storia bella davvero se...se ... solo se... ma tu quel se l'hai

messo in mezzo violentemente tra noi due.
Quanto mi dispiace.

Puoi vivere senza sapere cosa farò oggi. cosa mangerò, chi vedrò, quali sono i miei pensieri. Non mi piace affatto.
-

Non sono in grado di sopportarlo, forse solo se lo stesso struggimento fosse il tuo. Lasciami.

Urla si alzano verso il cielo. Lacrime bagnano la terra, sospiri scuotono le fronde degli alberi.

Dialogo, un neonato piange, un giuramento strappato al cuore. E' nato un maschio, e va bene mio signore, potete sperare che all'amore ho rinunciato.